Malcolm X e Boston
Dopo un lungo viaggio dal Michigan, il teenager Malcolm Little dai capelli rossastri – nativo di Omaha, Nebraska nel 1925 – scese dal Greyhound e cominciò a camminare per Boston. La dozzina di anni vissuti in Massachusetts prepararono il giovane Malcolm a diventare Malcolm X. Il Black Muslim fu temuto in vita, ma altamente rispettato dopo la morte tanto che un college della Ivy League – la Columbia University a New York – ha creato un centro di ricerca per studiarne la sua vita. Fu proprio a Boston che da giovane sfaccendato. incapace di mantenere un lavoro, divenne un traffichino di strada e venne poi incarcerato con il numero 22843. Dietro le sbarre delle prigioni del Massachusetts si diede all’istruzione e divenne disciplinato ma anche uomo di religione con la forza di impegnarsi per la sua gente. Dopo mezzo secolo dalla sua dipartita da Boston, ci sono ancora molti luoghi in città nei quali si può ben affermare, “Malcolm was here.”
Quando giunse a Boston nel 1941, Malcolm Little non aveva che 16 anni, orfano e povero andò a vivere con la sorellastra più anziana, Ella Little Collins. La sua casa al 72 Dale Street nel quartiere di Roxbury esiste ancora ed è stata dichiarata historical landmark dalla città di Boston e dallo stato del Massachusetts. Da ragazzo di provincia, Malcolm fu attirato dalle luminarie notturne del “downtown Roxbury”— apparentemente Dudley Square. “I didn’t know the world contained as many Negroes as I saw thronging downtown Roxbury at night, especially on Saturdays,” Malcolm X scrisse nella sua autobiografia scritta a due mani con Alex Haley nel 1964. “Neon lights, nightclubs, poolhalls, bars, the cars they drove! Restaurants made the streets smell-rich, greasy, down-home black cooking. Jukeboxes blared Erskine Hawkins, Duke Ellington, Cootie Williams, dozens of others.” Malcolm imparò a vestirsi come un hipster, si tinse i capelli, e iniziò a prostituirsi a Boston (dove è conosciuto come “New York Red”), New York (dove il soprannome è “Detroit Red”), e Detroit. La sorella Ella fu attivista impegnata per i Diritti Civili ed ebbe grande influenza su di lui.
Con solo l’istruzione scolastica elementare, continuò a cambiare lavoretti. Fu parcheggiatore d’auto part-time al Walker’s Auto Parks Company a Chinatown. Rodnell P. Collins, figlio di Ella, scrisse nel suo libro del 1988 “Seventh Child: A Family Memoir of Malcolm X,” che Ella trovò un lavoro a Malcolm nel suo secondo giorno a Boston ma poi venne arrestato con l’accusa di furto con scasso nel 1946. Per un certo periodo lavorò alla Roseland State Ballroom, che aveva due piste da ballo distinte per bianchi e per neri, in serate diverse e puliva le scarpe nei bagni. Era un locale sulla Massachusetts Avenue frequentato allora da Duke Ellington, che qui spesso si esibiva. Oggi vi si trova la Christian Science Church. Malcom raccontò d’aver abbandonato il lavoro perché non aveva tempo di fare due cose insieme: ballare e pulire scarpe. Un altro posto fu il Savoy Cafe, un jazz club che si trovava al 410 Massachusetts Avenue ad ovest della Columbus Avenue. Trovò un altro lavoro al Townsend Drug Store, che non esiste più ma che si trovava a Roxbury sulla Humboldt Avenue all’incrocio con la Townsend Street. Poi lavorò come conducente di pulmino al Parker House nel downtown Boston, ancora oggi il prestigioso hotel Omni Parker. Come imballatore da Sears al magazzino Roebuck a Fenway, ove si trova oggi il Landmark Center all’incrocio tra Brookline Avenue, Boylston Street e Park Drive.
Per circa un anno, nel 1943, Malcolm lavorò alla New Haven Railroad come lavapiatti e servendo caffè e panini ai passeggeri dei treni che dalla South Station di Boston viaggiavano per Washington, D.C. e New York City. Nella sua autobiografia scrisse che si trovava così bene a vendere panini tanto che lo chiamavano “Sandwich Red.” Prima di trovare lavoro a bordo delle carrozze ferroviarie, caricava i pasti per i treni sulla Dover Street Yards a South Boston. Trascorse un altro anno lavorando con Seaboard Railroad su tratte ferroviarie più lunghe, da St. Petersburg e Miami, noleggiando cuscini ai passeggeri e pulendo le carrozze. I lavori alla ferrovia introdussero il giovane Malcolm ad Harlem, che certamente trovò ancora più sfavillante di Roxbury. Traslocò ad Harlem e vi rimase. Quando ritornò a Boston l’anno successivo, visse a Roxbury con il suo amico e compagno di crimini, Malcolm “Shorty” Jarvis. Il primo arresto di Malcolm Little avvenne nel Novembre 1944 a Boston, per aver rubato una pelliccia da donna del valore di $250. Fu incarcerato per tre mesi con libertà vigilata per un anno. Malcolm spacciava cocaina e giocava a d’azzardo, fin tanto che gli venne la geniale idea criminale – che reputò gli portasse maggior guadagni – di fare furti con scasso nella case degli abbienti. Le amiche bianche di Malcolm e Shorty insieme a un cameriere nero che serviva ai tavoli nelle feste, identificarono le case da svaligiare. Usarono – come base per le operazioni di scasso – un appartamento a pianterreno accanto ad Harvard Square. La vita del crimine ebbe fine nel gennaio 1946, quando tentò di ritirare un orologio rubato che aveva lasciato a riparare per il vetro rotto, frutto di un furto natalizio a Milton. Peccato che la polizia avesse diramato segnalazioni a tutti i gioiellieri di Boston ed i detective attesero solo che Malcolm passasse a ritirare la merce. Ebbe la prudenza di non resistere all’arresto, risparmiandosi così di morire ucciso in una sparatoria. Tutti, tranne il cameriere, furono arrestati. Malcolm Little fu processato due volte alla Middlesex Superior Court di East Cambridge per furti a Belmont ed alla Norfolk Superior Court a Dedham per altri furti a Milton. Durante i processi fu tenuto in detenzione alla Norfolk House of Correction di Dedham. Nel giro di sei settimane fu ritenuto colpevole di sette accuse e condannato per ognuna di esse da 6 ad 8 o da 8 a 10 anni di lavori forzati, tutti da trascorrere contemporaneamente. Nella sua autobiografia Malcolm scrisse di sospettare che lui e Shorty ebbero una cauzione di $10,000 ed una sentenza esagerata proprio perché si erano accompagnati a donne bianche. La prima detenzione per Malcom, allora ventenne, fu nella vecchia Charlestown State Prison, costruita nel 1805 e poi abbattuta. Oggi è la location del Bunker Hill Community College.
Successivamente trascorse un periodo in quelle che oggi sono le carceri di MCI-Concord e MCI-Norfolk. Durante tutti gli anni a Charlestown, Malcolm fu talmente sboccato da essere soprannominato “Satan.” Poi cominciò a cambiare atteggiamento di vita, frequentando un corso di inglese per corrispondenza ed uno di latino. Nella prigione di Concord Prison, nel 1948 molti suoi fratelli gli scrissero sollecitandolo a seguire il loro esempio e ad unirsi alla Nation of Islam, abbracciando le dottrine di Elijah Muhammad contro l’alimentazione a base di maiale ed il fumo. Subito ne fu ispirato, sperando che ciò contribuisse a farlo uscire di prigione prima; smise di mangiare carne di maiale e di fumare. Successivamente nello stesso anno, la sua sorellastra Ella riuscì a farlo trasferire alla prigione di Norfolk, che lui stesso descrisse quale carcere riabilitativo.
Norfolk disponeva di un’eccellente biblioteca e Malcolm divorò libri, da “The Souls of Black Folk” di W.E.B. DuBois a “Paradise Lost” di Milton. Copiò un dizionario intero. Si unì al gruppo dei dibattiti. La contemplazione e la corrispondenza coi fratelli lo condusse ancor più profondamente negli insegnamenti di Elijah Muhammad. Furono infatti i suoi fratelli, quattro dei quali si erano convertiti all’Islam, ad introdurlo alle parole del leader della Nazione dell’Islam, Elijah Muhammad, egli stesso in carcere per sedizione e violazione delle leggi. I due uomini corrispondono, e Malcolm continua il suo corso di studi, alla fine scrivendo al governatore del Massachusetts e chiedendo il diritto di praticare l’Islam in prigione. Si unisce anche alla squadra di dibattito della prigione e inizia ad attirare l’attenzione per la sua oratoria.
Il suo ultimo anno in prigione fu nuovamente a Charlestown ove fu trasferito. Malcolm sospettò che fu a causa dei contenuti delle sue lettere. Nell’agosto 1952 dopo sei anni e mezzo nelle prigioni del Commonwealth, Malcolm Little fu rilasciato sulla parola. Andò a Detroit e si unì alla Nation of Islam. Malcolm rifiutò il cognome “Little” come nome di schiavo dato alla sua famiglia dagli oppressori bianchi, e diventa noto come “Malcolm X.” Costernato che la Nazione dell’Islam non stesse attirando più seguaci (l’adesione totale a livello nazionale era di circa 400) Malcolm iniziò un’intensa campagna di reclutamento con la benedizione di Elijah Muhammad. Presto l’adesione alla Nazione iniziò ad aumentare.
Un Malcolm trasformato visitò spesso Boston per andare a trovare i suoi parenti e diffuse gli insegnamenti di Elijah Muhammad.
Alcuni dati gli accreditano la fondazione della Moschea Muhammad No. 11 a Roxbury dove prestò servizio nel 1953 e 1954, apparentemente mandato in missione dallo stesso Elijah Muhammad e conseguentemente ebbe la responsabilità di sovrintendere le attività del tempio in qualità di ministro regionale delle moschee di Philadelphia, Hartford (Connecticut) e Boston. E’ un’escalation di “carriera”: Elijah Muhammad dà a Malcolm il suo più alto incarico come primo ministro del Tempio di Harlem n. 7. Nelle parole di Malcolm, “Per gli insegnamenti di Mr. Muhammad veramente per resuscitare i neri americani, l’Islam ovviamente doveva crescere, per diventare molto grande. E da nessuna parte in America c’era un potenziale del Tempio così unico disponibile come nei cinque distretti di New York.” Grazie in gran parte al carisma di Malcolm e all’instancabile reclutamento, nei successivi cinque anni l’adesione alla Nation of Islam salirà a 40.000 e sosterrà 49 templi.
Leader della moschea di Harlem, sembra che Malcolm fosse spesso a Boston non tanto per divulgare la fede ma per presenziare a riunioni pubbliche e raduni del Minister Muhammad. Fu ospite frequente in talk show notturni, tra i quali il primo tenutosi a Boston da Jerry Williams. L’audience aumentò quando il provocatorio Malcolm partecipò alle trasmissioni in onda live sull’emittente WMEX 1510 dagli studi a Fenway Park, iniziate nel 1957. Jerry Williams divenne molto famoso grazie agli interventi di Malcolm. E’ più che certo che è per mano di Malcolm che fu fondata la moschea nr.13 a Springfield. Questa la vita di Malcolm nelle varie tappe in Massachusetts. L’ assassinio di Malcolm avvenne ad Harlem presso la Audubon Ballroom il 21 Febbraio 1965. Malcolm aveva solo 39 anni.
La casa della fanciullezza di Malcolm X a Boston è stata aggiunta al National Register of Historic Places nel marzo 2021. La commissione storica dello Stato, che ne ha richiesto la designazione, attesta che la casa a due piani è l’unica residenza sopravvissuta associata agli anni formativi del leader dei diritti civili. La casa, originariamente costruita nel 1874 e designata punto di riferimento della città nel 1998, è stata ufficialmente inserita nel registro federale, anche se tardivamente, ed il National Park Service la sovrintende. La famiglia, che ancora possiede la casa, spera di trasformarla in una residenza per studenti laureati che studiano storia afro- americana e dei diritti civili, così come aprirla per eventi speciali e visite pubbliche in determinati periodi dell’anno.
Malcolm X scrisse nella sua autobiografia, relativamente al periodo trascorso a Boston: “Nessuna mossa fisica nella mia vita è stata più fondamentale o profonda nelle sue ripercussioni. Tutte le lodi sono dovute ad Allah che sono andato a Boston quando l’ho fatto. Se non l’avessi fatto, probabilmente sarei ancora un cristiano di colore con il lavaggio del cervello.“