Leggere “Moby Dick” a New Bedford
New Bedford è Whaling Historic National Park of America, ovvero la consacrazione all’epoca della baleneria in un congiunto urbano marinaro di rara genuinità. andateci con l’edizione italiana del Moby Dick di Melville. Questo romanzo sarà la vostra guida a New Bedford. Moby-Dick è un grande romanzo, un libro che si muove continuamente tra la vicenda vera e propria e le divagazioni di Melville sulle balene, la baleneria, ed altri soggetti storici importanti. Solo Melville ha catturato nel vivo l’ambiente della baleneria Yankee in una missione eccitante, pericolosa e violenta, trascorrendo anni di solitudine durante la caccia alle balene, toccando porti esotici, incontrando anche cannibali e vivendo esperienze particolari.
Gli equipaggi delle famose navi baleniere di New Bedford giravano il mondo a caccia di balene, in cerca dell’oro del mare, l’olio di balena. Al capitolo sei, Melville scrive: “New Bedford è un posto bizzarro. La città stessa è forse il posto più caro in cui vivere, in tutto il New England. È terra d’olio, quanto basta, ma non come Canaan, terra anche di grano e di vino. Le strade non corrono con il latte; né in primavera le pavimentano con uova fresche. Eppure, nonostante questo, da nessuna parte in tutta l’America troverete più case patrizie, parchi e giardini più opulenti, che a New Bedford.” E’ la testimonianza di una ricca cittadina che vive dell’oro dei balenieri, ove le case sorgono opulente così come parchi e giardini, e dove la qualità della vita é tra le migliori nel New England.
La cappella dei “Whaleman’s Chapel” – anche conosciuta come Seamen’s Betel – continua ad essere considerata come un luogo di culto, ove le persone si recano per pregare. E’ stata il setting del capitolo più famoso del romanzo Moby Dick, con il sermone di Father Mapple. Al capitolo sette, Melville parla di questa cappella e di tutte le tombe di marinai e capitani deceduti in mare, delle donne vestite a lutto, delle lapidi di marmo che fregiano la cappella. “Nella stessa New Bedford c’è una Whaleman’s Chapel, e pochi sono i pescatori lunatici, poco diretti verso l’Oceano Indiano o il Pacifico, che non riescono a fare una visita domenicale al posto.” Prosegue descrivendone il pulpito nel capitolo otto, a forma di prua di nave, dalla quale padre Mapple impartisce il sermone. Ben tre capitoli del romanzo sono dedicati a questa cappella, la suo interno, ai fedeli, al parroco.
Oggi, entrandovi, si ha l’impressione di riviverne il momento, di vedere i personaggi ed ascoltare la predica impartita ai fedeli. Si trova al civico 15 di Johnny Cake Hill e fu costruita appositamente per i numerosi marinai che facevano di New Bedford la propria casa, o meglio il proprio porto; per lo più balenieri che – per tradizione – si recavano in chiesa prima di salpare in mare.
Accanto alla Seamen’s Bethel si trova la Mariners’ Home sulla Johnny Cake Hill. Per oltre 140 anni ha dato ospitalità confortevole e pulita ai marinai che cercavano alloggio a New Bedford. La casa non è aperta al pubblico: è in stile Federale, costruita intorno al 1787 dal nipote di Joseph Rotch, leader dell’industria della baleneria, William Rotch. La figlia di quest’ultimo decise di donarla alla New Bedford Port Society quale alloggio per marinai di passaggio.
Esplorate la parte bassa del distretto urbano storico, il New Bedford National Historic Landmark District: strade pavimentate a porfido e lampioni a gas catturano l’atmosfera del 19° secolo, facendo risplendere le belle case, gli edifici restaurati, i ristoranti, i negozi.
In questo quartiere trovate anche la U.S. Custom House, un edificio di granito bianco in stile Greek Revival: è la più antica Custom House di tutti gli Stati Uniti. Qui i capitani balenieri registravano le proprie navi ed i cargo oltre 100 anni fa, mentre oggi continua ad operare per la registrazione dei pescherecci commerciali e delle navi cargo, oltre che essere le sede del National Marine Fisheries Service e del National Park Service. Sulla Pleasant Street invece si erge il Whaleman’s Memorial: una statua che celebra i balenieri che hanno sfidato le acque oceaniche a caccia di balene. Di granito e bronzo evidenzia un baleniere che punta l’arpione dalla prua della scialuppa. La scritta è significativa: A Dead Whale or a Stove Boat, giusto a sottolineare il pericolo ed il coraggio richiesto ad una ciurma che s’imbarcava a bordo di una baleniera. Quando la statua fu inaugurata nel 1913, vi partecipò il capitano baleniere Gorge O.Baker, il più anziano ancora in vita all’epoca.