Cambridge: opere d’arte pubblica a ogni passo
Girare a piedi a CAMBRIDGE consente di ammirare improvvisamente opere d’arte sorprendenti: un dipinto su una parete di un edificio, una scultura in un parco, una passeggiata decorata. La Public Art è parte integrante del paesaggio urbano di Cambridge. Che ci crediate o no, Cambridge vanta la più grande collezione contemporanea di arte pubblica di tutto il Massachusetts. E’, infatti, l’unica cittadina che richiede – per un’ordinanza della municipalità – che l’ 1% percento di qualsivoglia costruzione negli investimenti del capitale della città, sia devoluto all’arte.
Ed è proprio grazie a questo programma che la collezione aumenta costantemente, così che in ogni luogo lo scenario urbano viene arricchito da un’opera d’arte, rendendo così ogni spazio “attivo” artisticamente, dando carattere alla storia della location e riflettendo al contempo lo scambio dinamico e creativo tra gli artisti coinvolti e la comunità dei cittadini ed anche dei turisti e visitatori. Quindi: camminiamo, curiosiamo e scopriamo cosa sono queste opere e perché sono ubicate in certi posti!
Contrariamente all’arte disposta in un museo, l’arte pubblica si trova agli angoli delle strade, in centri giovanili o per anziani, nella scuole, nelle biblioteche, nei parchi, nelle piazze e lungo i marciapiedi! E’ il paesaggio che ci circonda ogni giorno e che coinvolge una molteplicità di persone. Gli artisti lavorano con le comunità, ascoltano le storie che rivelano il significato dei posti e li rendono speciali. L’artista traduce queste storie in opere d’arte che riflettono il proprio stile individuale e la propria visione unica. Infine, chi osserva può contribuire con la propria esperienza e personalità nel capire ed interpretare l’arte. Ognuno di noi risponde all’arte in maniera diversa. Potremmo addirittura fare scoperte alle quali neanche l’artista ha pensato! Il programma della Public Art a Cambridge ha aumentato la quantità, qualità e la conoscenza dell’arte negli spazi pubblici.
Per trovarle facilmente potete concentrarvi nella collezione del MIT – la MIT Public Art Collection – che si estende ben oltre l’Istituto e può essere usufruita sia dagli studenti così come dai visitatori. Scoprirete opere di Alexander Calder, Pablo Picasso, Sol LeWitt e tanti altri grandi artisti che hanno dato il contributo al campus del Massachusetts Institute of Technology. Molte opere dispongono anche di Audio Guide con commenti degli artisti, architetti, studenti e curatori, mettendo a fuoco 51 opere d’arte ed architettura che si trovano al MIT. La cartina con tutte le location è online al seguente LINK .
Quale assaggio vi presentiamo Light Shadow: MLK un’opera del 2015 di Christopher Janney, che si trova alla Dr. Martin Luther King, Jr. School (102 Putnam Avenue). Trattasi di un vero e proprio “strumento musicale urbano” creato per coinvolgere la comunità scolastica in un’esplorazione giocosa. Un computer model dell’opera serve da laboratorio per l’apprendimento STEAM, consentendo agli studenti di riprogrammare la parete con la propria luce ed i propri effetti sonori.
Il secondo assaggio è Bars of Colors within Squares di Sol LeWitt, realizzato con una pavimentazione policroma di 500 m². Questa pavimentazione colorata a forma di U anima con esuberanza quasi l’intero spazio tra i vari edifici. In una giornata di sole, raggi di luce colpiscono i colori brillanti del pavimento, facendo risplendere la selezione dei colori radianti di Sol LeWitt disposti in forme geometriche. Bellezza ed impatto dell’opera di LeWitt balzano all’occhio, benché l’artista non desiderasse mettere in primo piano l’aspetto visivo bensì l’dea, ricollegandosi così alla tipologia della sua arte: l’Arte Concettuale. La pavimentazione è stata creata con pezzi di marmo o pietra, mischiata a cemento bagnato, poi lucidata. In poche parole si definisce “Terrazzo”, rifacendosi alla tradizione veneziana delle origini. LeWitt lavorò a questa pavimentazione nel 2007 all’età di 78 anni, lavorando con la ditta De Paoli Mosaic di Boston per la creazione di colori e tonalità. Si può affermare che quest’opera è una delle migliori di LeWitt.