La leggenda dei Boston Celtics
Quando, in una fredda giornata d’inverno del 1891, il professore di ginnastica di un ginnasio della YMCA di Springfield (Massachusetts) James Naismith buttò distrattamente una pallina di carta in un cestino, nessuno avrebbe pensato che da quel semplice gesto sarebbe nato uno degli sport più popolari al mondo: la pallacanestro.
La squadra dei Boston Celtics è diventata celebre in Italia grazie alle famose telecronache di Dan Peterson degli anni ’80. I Celtics sono molto più di una semplice squadra: sono una vera leggenda dello sport, una gloria della città, l’orgoglio dei Bostoniani. La squadra fu fondata nel 1946 da John Brown, che all’epoca gestiva anche il Boston Garden con il suo speciale parquet a scacchiera calpestato dai giocatori bianco-verdi fino al trasloco del 1995-96 nel nuovo TD Garden. Il design del parquet persiste, sia all’interno del TD Garden, dove il nome di Auerbach ora abbellisce il campo, sia su entrambi i campi del centro di allenamento della squadra presso l’Auerbach Center di Brighton. Il pavimento in parquet è ora un simbolo del successo di Boston così come i vessilli del campionato appesi.
Il pavimento invecchiato, con al centro il logo del leprecauno sorridente dei Celtics, è anche una superficie su cui possono accadere cose bizzarre. Quando la palla colpisce uno dei punti morti del parquet, la palla muore a circa sei pollici dal pavimento invece di tornare alla mano del giocatore. La palla rimbalza come in nessun altro palazzetto dove si giocano partite NBA. Auerbach disse: ”It`s unique. It`s basically a good floor. It`s better than a lot of the plywood floors.”
Famosi sono i cartelli con la scritta “Boston Pride” innalzati dai tifosi durante le epiche sfide con gli acerrimi rivali dei Los Angeles Lakers. I 17 titoli NBA ne fanno la franchigia più vincente della storia dell’NBA e l’unica, insieme ai New York Knicks, ad essere iscritta alla lega dal giorno della sua fondazione senza aver cambiato città. I vessilli bianco-verdi dei trofei conquistati e dei campioni che ne hanno fatto la storia, narrano una tradizione: su tutti Red Auerbach, il grande allenatore che condusse i Celtics a vincere 8 campionati consecutivi tra il 1958/59 ed il 1965/66, impresa mai riuscita a nessuna squadra professionistica americana. Il carisma di Auerbach è tale che i Bostoniani gli hanno persino dedicato una statua a Faneuil Hall.
Uno dei più grandi giocatori della storia della lega, e probabilmente il più amato Celtic di tutti i tempi fu il leggendario numero 33, Larry Bird, protagonista di interminabili sfide con Magic Johnson e membro di quella straordinaria e forse irripetibile squadra che fu il primo Dream Team USA che partecipò alle olimpiadi di Barcellona nel 1992. Ed ancora Bill Russel, Kevin McHale, Bob Cousy, John Havlicek, Robert Parish…
A Springfield (a 1.30hr di auto da Boston), la città culla della pallacanestro, si può visitare la Basketball Hall of Fame, un vero tempio del basket, meta dei pellegrinaggi di ogni appassionato della palla a spicchi. Qui sono raccolti ricordi, cimeli e memorabilia dei più grandi cestisti di tutti i tempi. Video, fotografie e mostre interattive rendono la visita alla Hall of Fame un entusiasmante viaggio nella storia della pallacanestro. Tra tutte le stelle del Basket che rifulgono nel tempio della celebrità spiccano i nomi di due italiani: Cesare Rubini, giocatore della Nazionale Italiana e soprattutto allenatore della grande Olimpia Milano degli anni ’60, e Dino Meneghin, il più forte cestista della storia della pallacanestro italiana. Ma tornando ai Celtics: è qui che si onora l’Hall of Famer e leggenda dei Celtics Bill Russell, all’apice del tabellone con 11 titoli nel suoi 13 anni di carriera.