Roxbury, cuore della Black Boston, quartiere d’economia creativa

Roxbury è un quartiere residenziale della parte meridionale di Boston. E’ incastonato tra i quartieri di Jamaica Plain, South End e Dorchester e ci si arriva con la Orange Line della metropolitana. Roxbury è il centro geografico della città. Contiene edifici e monumenti che raccontano la storia di tre secoli. Appare come un sobborgo, ma è l’epicentro della cultura nera di Boston. Questo quartiere, questa comunità, questa cultura incredibile, non è l’”Altra” Boston, è la VERA Boston dove le persone vivono, lavorano, giocano, creano e costruiscono. Vale la pena trascorrervi una giornata e curiosare tra le sue strade, i suoi edifici, i musei, negozi  e ristoranti.

E’ una della più antiche comunità, sorta circa 400 anni fa, nel 1630, con la fondazione della Massachusetts Bay Colony da parte dei Puritani, primi coloni europei. La chiamarono “Rocksberry” per il suo terreno roccioso, con abbondanti risorse naturali.

Poi giunsero gli Irlandesi con la carestia della patate, quindi una grande comunità lituana così come quelle ebraica. Solo durante gli anni ’40 si verificò la seconda grande immigrazione di afro- americani a causa delle leggi razziali Jim Crow negli stati del Sud, tanto che nel 1960 la “bianca” Roxbury si trasforma in comunità prevalentemente nera; ed ancora oggi il cuore della comunità è “black” oltre ad ospitare etnie ispaniche, caraibiche e asiatiche. Ogni evoluzione sociale ed economica ha portato con sé uno sviluppo architettonico significativo, una collezione di stili e tipi di costruzione che dimostrano lo sviluppo di Roxbury da insediamento agricolo coloniale a quartiere alla moda del 19° secolo a Boston, e infine un quartiere urbano denso di etnie. La Nubian Square (ex Dudley Square) è un crogiuolo di cinema, teatri, alberghi, negozi. Ma soprattutto Roxbury è una comunità di musica ed arte che continua ad attirare per la sua diversità, la sua squisita storica identità architettonica e un costo della vita ancora leggermente abbordabile se confrontato con altre zone di Boston.

Ingrediente essenziale nel tessuto urbano di Boston per oltre 250 anni, Roxbury ha visto transitare i grandi: Martin Luther King Jr e Coretta Scott King presso la Twelfth Baptist Church, Malcolm X che visse con la sorella durante gli anni formativi e Louis Farrakhan. Poi Marcus Garvey, fondatore dell’associazione Universal Negro Improvement Association and African Communities League e della rivista Negro World. Abolizionisti quali Harriet Tubman e William Lloyd Garrison. Cantanti e musicisti come Donna Summer, Bobby Brown diventato famoso con il gruppo R&B degli anni ’80 New Edition. Roxbury ha assorbito tutta questa ricchezza passata da Boston. Per non parlare dei musicisti jazz che definirono il genere musicale a Boston.

Da non mancare il Museum of the National Center for African-American Artists. Esiste dal 1968, l’istituzione più venerata del New England che celebra il patrimonio artistico delle culture afro-americane e africane della diaspora nelle arti visive e dello spettacolo. Questo edificio è significativo per Roxbury per diversi motivi. Il più ovvio è la sua bellezza: un palazzo signorile che domina il suo sito e continua ad essere importante per la comunità come cornice per il museo. E’ costruito interamente di Roxbury puddingstone, un materiale edilizio tipicamente locale. Il museo è dedicato alla celebrazione, esposizione e raccolta di arti visive nere in tutto il mondo e presenta una vasta gamma di mostre storiche e contemporanee in molti media, tra cui pittura, scultura, grafica, fotografia e arti decorative. La scultura monumentale Eternal Presence, commissionata dal museo e creata dal defunto nativo di Roxbury John Wilson, professore emerito alla BU dal 1964 al 1986, si trova all’esterno: un’imponente testa di bronzo che celebra la creatività e la spiritualità umana.

Inevitabile, parlando di arte, non citare un residente di Roxbury:  Napoleon Jones-Henderson direttore esecutivo del Research Institute of African and African Diaspora Arts, Inc. e BENNU ARTS, LLC. a Roxbury, dove è un membro influente della comunità, educatore e mentore. L’artista ha creato l’arte per celebrare ed evidenziare le esperienze vissute di comunità nera e africana per oltre 50 anni. Jones-Henderson lavora in mezzi come arazzi tessuti, piastrelle a mosaico, scultura e opere su carta; ha lavorato in posizioni accademiche e in residenza presso università come il Malcolm X College di Chicago, il Massachusetts College of Art, l’Emerson College, la Towson University e la Syracuse University.

Trova il suo lavoro in collezioni presso il DuSable Museum of African American History, Schomburg Center for Research in Black Culture, il Brooklyn Museum of Art, e numerose commissioni di arte pubblica. Ci si può unire a Ekua Holmes, un’ eccezionale artista di Roxbury, in un tour a piedi delle arti visive a Fort Hill. La sua conoscenza approfondita dei movimenti artistici di Roxbury e la connessione personale con gli artisti locali illumineranno e divertiranno. Oltre a visitare impressionanti opere d’arte pubblica intorno al quartiere, il tour visita gli studi di casa di artisti residenti. Inoltre dal 1999 al Dewitt Center di Roxbury ogni anno ad ottobre si svolgono gli Open Studios per ammirare l’arte prodotta dai diversi artisti del quartiere.

A riprova della vitalità dell’economia creativa a Roxbury, il quartiere stesso è sia una tela per l’espressione artistica sia un incubatore di quelle energie. Il Black Market Nubian ad esempio, serve come piattaforma di ancoraggio per esposizioni speciali e progetti che mostrano l’arte dalla lente della diaspora africana. La sua missione è di aumentare l’equità dell’arte, la rappresentanza diversificata e l’accesso inclusivo, emozionando i mecenati e coltivando nuovi appassionati, dando sostegno a talenti emergenti. E’ un laboratorio creativo per la comunità nera, uno strumento di guarigione che trova il suo epicentro sulla Nubian Square e con la Nubian Square Public Art Initiative, catalizzatore della comunità per lo sviluppo economico.

Roxbury è piena di lussureggianti giardini comunitari, vivaci spazi verdi come Malcolm X Park, dove i tornei estivi di basket sono vere e proprie riunioni di famiglia, e Highland Park uno dei luoghi più popolari, con il suo punto di riferimento Fort Hill Tower circondata da salici piangenti; il punto più alto di Roxbury. Questa struttura in stile neogotico è un punto di riferimento che funge da osservatorio. La torre sembra un faro con vista sui quartieri di Boston: si possono vedere chiaramente il quartiere di Back Bay a nord e i quartieri di Fenway e Jamaica Plain a ovest. Altro parco che confina con Roxbury e si espande in altri quartieri quali Jamaica Plain e Dorchester è Franklin Park, un tempo conosciuto come West Roxbury Park. E’ il più grande parco di Boston e ha uno zoo e un campo da golf a 18 buche. Franklin Park è stato l’ultimo parco aggiunto alla catena di parchi Emerald Necklace e prende il nome da Benjamin Franklin, nativo di Boston. Rappresenta l’ideale di un “parco di campagna”, un luogo dove gli abitanti della città possono trovare sollievo dall’ambiente urbano. Il parco riunisce paesaggi rurali, una riserva boschiva e aree per attività ricreative e sportive. Franklin Park ha anche circa 9 km di strade e 24 km di sentieri pedonali e percorribili a cavallo. E’ qui che si svolge il Kite & Bike Festival ogni anno a maggio, una tradizione di Boston che riunisce più di 1.000 persone per godersi picnic, volo di aquiloni, biciclette e musica.

Si visita la Shirley Eustis House, l’unica casa di campagna rimasta negli Stati Uniti costruita da un governatore coloniale reale britannico e documento vivente della schiavitù africana nel New England. Il quartiere comprende eccellenti esempi di stili architettonici del tardo 18°, 19° e inizio del 20° secolo e per questo motivo dal 2022 è sotto la protezione architettonica per la salvaguardia dei suoi edifici storici.

Il cinema ha un ruolo importante a Roxbury. Il famoso regista Henry Hampton fu proprietario di 88 Lambert Avenue e diede un contributo sostanziale alla cultura americana mentre era alla guida di Blackside, Inc., la più grande società di produzione cinematografica di proprietà dei neri del suo tempo. Blackside, Inc. ha prodotto più di 65 documentari sui diritti civili, tra cui Hampton’s Peabody e la serie vincitrice di Emmy “Eyes on the Prize”, che coprono il movimento dei diritti civili dal 1954 alla metà degli anni 1980. Non è quindi un caso che ogni anno il quartiere celebri da oltre vent’anni  tra giugno e luglio The Roxbury International Film Festival, il più grande festival del New England che celebra le persone di colore; un festival nero, guidato da donne e gestito da volontari. Dalla sua nascita ha accolto 40.000 partecipanti a proiettato oltre 750 film. Nel corso di 10 giorni il festival proietta tutti i generi di film, tiene workshop e tavole rotonde e offre ai registi l’opportunità di fare rete tra loro e con i membri del pubblico. Le proiezioni si svolgono presso il Museum of Fine Arts, Haley House Bakery Café, Hibernian Hall e altri siti a Roxbury e dintorni. Una delle sedi delle proiezioni del festival è l’Hibernian Hall, un edificio storico in via Dudley 182-186. Costruito nel 1913 per l’Antico Ordine degli Hiberniani, un’organizzazione fraterna cattolica irlandese. Fu la prima di diverse sale Hiberniane ad essere costruita a Roxbury, è ora una delle uniche due sale da ballo irlandesi del periodo sopravvissute.  La grande sala da ballo per 250 persone é utlizzata come Roxbury Center for Arts at Hibernian Hall.

Altra tappa è all ‘Islamic Society of Boston Cultural Center al 100 Malcolm X Blvd. Questa è la più grande moschea del New England, sede di uno dei più poliedrici centri islamici degli Stati Uniti. La struttura di oltre 6500 m² è anche un centro culturale dinamico progettato per servire l’intera comunità. Offre numerosi programmi, tra cui un gruppo settimanale per le madri musulmane e i loro figli, eventi sociali della comunità e un programma gratuito di cinque settimane Islam 101 che introduce i non musulmani all’Islam. Ospita anche una scuola, una caffetteria e un negozio di souvenir che vende profumi, oli per il corpo, abbigliamento tradizionale, libri islamici, opere d’arte e prodotti biologici naturali. Il grande spazio polivalente del centro è utilizzato da organizzazioni interreligiose, senza scopo di lucro, culturali ed educative per varie funzioni ed eventi.

Backlash Beer Company nasce nel 2011 e produce birre degne di nota: Allston, un IPA in stile New England con luppolo Citra e lupulina in polvere Mosaic, insieme a carichi di avena per una sensazione morbida e cremosa, oppure la Great Molasses Disaster una stout imperiale prodotta con melassa, con note di orzo tostato e cioccolato e note affumicate.

Bully Boy Distillers co-fondata dai fratelli Dave e Will Willis, una distilleria che ha lanciato sei liquori premiati offerti nella loro sala di degustazione, insieme a diversi altri cocktail unici. La distilleria offre anche visite delle sue strutture per $ 10 (solo per quelli 21+ ) oltre a corsi di cocktail, dove si possono imparare le basi del bartending.

Poi c’é il Victoria’s Diner, parte della comunità di Roxbury dal 1949, all’incrocio tra Dorchester, Roxbury e il South End. Serve la colazione (tutto il giorno, tutti i giorni), il pranzo e la cena. Inoltre, è aperto 23 ore al giorno Venerdì e Sabato (6:00-5:00) per quei nottambuli in cerca di cibo. Il menu offre piatti classici della tavola calda, tra cui patatine fritte, panini per la colazione, frittelle, bucce di patate, hamburger, panini, polpettone, frullati e frullati. C’è una selezione di vino, birra, cocktail e caffè alcolici.

Per chi ama le cucine etniche, quella africana a Roxbury offre una vasta scelta. Da Ashur Restaurant si gusta cucina del Medio Oriente e africana;  da Fasika quelle etiope, da Nos Casa sapori di Cabo Verde. Non manca la cucina tipica del sud est degli USA da Soleil Twist, Maxine’s On St.James, cucina caraibica da Merengue Restaurant, La Cuchara, El Dugout e altri ancora.  Poi c’é il Dudley Café: sempre vivace, che si tratti di jazz dal vivo o di gruppi di persone che lavorano a maglia.