HECATE per cocktail ultraterreni
Ecate – venerata particolarmente ad Atene – era la dea della magia e degli incroci ed era la potente signora dell’oscurità, regnava sui demoni malvagi, sulla notte, la luna, i fantasmi, i morti. Era invocata da chi praticava la magia nera e la negromanzia.
A Boston nel 2022, Ecate è una guardiana che protegge coloro che hanno bisogno di un passaggio sicuro dalle tenebre alla luce. A lei è dedicato un bar innovativo – HECATE – , ove la divinità diventa lo spirito guida nel passaggio al mondo contemporaneo degli elisir d’autore! Così nasce un nuovo bar a Boston inaugurato nell’aprile 2022 nel quartiere di Back Bay. Aperto dalle 18.00 all’1.00 di notte, dal mercoledì al sabato, si presenta quale regno ultraterreno per gli amanti dei cocktail. Curiosità vuole che questo nuovo locale sia situato nel sotterraneo del ristorante di cucina ellenica Krasi; vi si accede scendendo una scala di un vicolo, la Public Alley 443. Non accetta prenotazioni.
L’ambiente di Hecate è scuro, ben poco luminoso, intriso d’atmosfera sensuale e misteriosa. E’ uno spazio piccolo al quale possono accedere poche persone, un massimo di sei per gruppo. Una volta entrati, l’ospite è invitato a non usare il cellulare, a non strillare o far baccano. E’ vietato stare in piedi. L’accesso prevede una breve sosta in una sorta di anticamera per solo quattro persone, “the Threshold,” letteralmente “la Soglia”. In attesa di entrare si comincia a sorseggiare: i tre “sorsi” sui menu a candela della Soglia sono “destinati a purificare il palato e prepararsi per l’esperienza” . Il locale ha pareti di roccia nera in uno scenario con arredo ambizioso, nero ed oro; il bancone del bar di marmo nero appare quasi come un altare per le bevande preparate dallo spirito-guida. Ai posti a sedere poca luce: quella fioca di una candela. Niente è appariscente e le bottiglie non sono esposte. Ci si concentra sul cocktail, tutti firmati dai bar-tender del locale: invenzioni create scrupolosamente. Sembrano veri e propri elisir per incantesimi tanto da apparire nella lista “Riti & Rituali”, un libro rilegato in pelle con fantastiche grafiche e decorazioni manuali che richiedono un lavoro da amanuense.
Ad ogni cocktail una storia, un riferimento ad un fatto, un libro, una trama di film, ma tutto richiama all’occulto e alla mitologia. Da Morgan le Fay a Severus Piton, da veggente a Santería – tutti i cocktail sono cammei mistici. Impossibile resistere a La Festa di Gévaudan – un lupo mannaro che in Francia scatenò spavento nel 18° secolo-, cocktail a base di Cadenhead’s Old Raj dry gin, Double Zéro eau de vie de cidre apple brandy, Brovo fortunato Falernum servito con un cornichon, senape piccante e salume di maiale avvolto in formaggio di capra. Oppure a La Santa Muerte è un riff su un margarita affumicato, con Sotol Hacienda de Chihuahua, Herradura Ultra Tequila Anejo, Nixta, Ayuuk, Chinola liquore di frutto della passione e clementine kosho: la polvere del dragonfruit conferisce poi la tonalità viola. Il Kafetzou, un caffè tonico su un espresso martini, che prende il nome dall’arte greca della predizione dell’avvenire con fondi di caffè. La bevanda contiene brandy Stravecchio al cardamomo nero, gin Kyrö scuro, un vino da dessert ungherese chiamato Oremus Tokaji, tonico, schiuma di caffè e una guarnizione con stroopwafel.
Esistono anche cocktail analcolici che vengono definiti “Dry Spell”, oltre ad un’accurata e selezionata lista di birre artigianali e vini greci. Lo chef di Krasi prepara snack d’accompagnamento ispirati allo street-food: popcorn tzatziki speziati o spiedino di mais sul formaggio holloumi, un esempio, tra i tanti proposti.