La statua di Edgar Allan Poe a Boston
Scapigliato e con passo nervoso, lo scrittore Edgar Allan Poe volta le spalle al Frog Pond nel Boston Common – quasi in segno di disdegno verso i Bostoniani -, e cammina in direzione di Carver Street, il suo luogo di nascita. Poe nacque qui in una pensione al civico 62 in quella che oggi è Charles Street South, nel 1809. Ma la casa non esiste più.
La bella statua delle scultrice Stephanie Rocknak sorse nel 2014 su quella che fu battezzata Edgar Allan Poe Square, all’incrocio fra Boylston Street e Charles Street South. Il monumento bronzeo tratteggia uno scrittore che – nonostante le sue origini bostoniane – non amò la sua città natale nella quale visse ben poco. Provava stizza ed anche astio per gli scrittori della città, accusandoli di essere campanilisti. Nel 1845 addirittura scrisse sul Broadway Journal ” The Bostonians are very well in their way. Their hotels are bad. Their pumpkin pies are delicious. Their poetry is not so good. Their common is no common thing — and the duck-pond might answer — if its answer could be heard for the frogs.”
La statua mostra un uomo bardato con mantella, accompagnato dal mitico corvo (The Raven) ed una valigia dalla quale fuoriescono fogli vaganti ed un mucchietto di libri. Questo vagabondare di Poe lo riporta a Boston, città che disdegnò in vita. “The Raven Returns to Boston”.
Si sa che diciottenne, Poe torna a Boston e si arruola nell’esercito, dando il suo nome come “Edgar A. Perry” e dichiarando un’età falsa, 22 anni. Fu assegnato al First Artillery Regiment, di stanza a Fort Independence nel porto di Boston. Fu a Boston che le poesie di Poe furono pubblicate per la prima volta: Tamerlane and Other Poems, by A Bostonian pubblicato dal tipografo Calvin F.S. Thomas nel 1827, accolto con poca fanfara e che non fruttò a Poe nessuna gloria contrariamente alle sue successive opere. Nel 1845 Poe ritornerà a Boston ormai famoso, per leggere in pubblico altre sue opere. Sebbene fosse coinvolto in una lunga diatriba con Henry Wadsworth Longfellow e altre figure letterarie di Boston, Poe accettò l’invito del Boston Lyceum di dare una lettura pubblica il 16 ottobre 1845; andò particolarmente male. Nonostante la sua seconda poesia – The Raven – ebbe successo, poca fu la gente che partecipò alla lettura, avendo già abbandonato la sala. Poe ovviamente fu molto offeso e da qui l’astio verso la sua città natale.
Ma lo smacco non finisce qui! Dopo un’infatuazione non corrisposta per una donna sposata, Annie Richmond di Lowell, Poe arrivò a Boston nel novembre 1848 e tentò il suicidio ingerendo del laudano. Il gesto non ebbe successo e Poe alla fine tornò a Richmond prima di recarsi a Baltimora nel settembre 1849 ove morì il 7 ottobre 1849 in circostanze che rimangono ancora misteriose.
Anche se è vero che Poe ha combattuto una lunga battaglia contro gli autori della zona di Boston, le cui poesie e storie moralistiche gli sembravano come “il gracidare delle rane”, è anche vero che aveva sentimenti positivi per Boston. Sapeva che sua madre qui aveva trovato i suoi migliori amici e qui scoprì il suo primo mentore letterario e qui pubblicò i suoi primi e ultimi lavori. Infatti, la sua decisione di trasferirsi a Boston nel 1827 e la sua determinazione a ritornarvi nelle settimane prima della sua morte inaspettata nel 1849, ci fanno pensare che Poe pensava a Boston come un luogo di rifugio e di nuovi inizi. A Poe, definito il “master of the macabre” è dedicata anche una targa sulla sua piazza.