Yiddish ad Amherst
Nel 1980 Aaron Lansky a 24 anni aprì il National Yiddish Book Center ad Amherst, cittadina collegiale del Western Massachusetts, che ospita la più grande collezione al mondo di letteratura yiddish ed è diventata “una delle mete turistiche ebraiche più visitate e parlate al mondo.”
Agli inizi Lansky condusse una campagna per salvare i libri e la cultura yiddish; voleva capire la vita degli ebrei dell’Europa centrale e orientale, ma si rese presto conto che avrebbe dovuto imparare la loro lingua madre, lo yiddish. Capì che lo yiddish era una cronaca vivente della storia degli ebrei europei. Nel processo di integrazione ed assimilazione degli ebrei dell’Europa orientale e centrale in America, la lingua e la letteratura dei loro genitori e nonni fu lentamente abbandonata. La loro lingua parlata si differenziava dal tedesco, poiché per legge vivevano separati dal resto della popolazione nella valle del fiume Reno. Per la maggior parte della sua storia, lo yiddish era principalmente una lingua parlata. Divenne una sorta di vernacolo ebraico che mescolava il tedesco con parole provenienti dall’ebraico e dall’aramaico; le espressioni raccolte dal contatto con arabi, greci, persiani e altri europei occidentali si erano mescolate. Gli ebrei di lingua yiddish provenienti dall’Europa centrale e orientale rappresenterebbero il 75% della popolazione ebraica mondiale; sono gli antenati della maggior parte degli ebrei che vivono oggi in America. Dopo la metà del 19°secolo, la gente ha cominciato a scrivere in yiddish, tanto che c’erano giornali e riviste yiddish, film e opere teatrali, politica, arte, musica – una letteratura a ruota libera che ha segnato una delle più concentrate effusioni di creatività letteraria in tutta la storia ebraica. A causa però del pregiudizio contro lo yiddish tra gli accademici, poche biblioteche universitarie includevano libri yiddish. Tra i cinque college della zona di Amherst, solo l’Università del Massachusetts aveva anche una piccola collezione. Gli editori non stampavano più libri in yiddish. Gli uomini e le donne che avevano scritto e letto lo yiddish scomparivano ed una volta passati a miglior vita, i loro libri tendevano ad essere scartati.
Fu proprio uno dei mentori di Lansky che gli suggerì di andare a New York, nel Lower East Side e di scavare a fondo per trovare libri yiddish. Ed è qui che inizia la storia di una vita di Aaron Lansky: salvare i libri yiddish e, con loro, la cultura yiddish. Lansky e un piccolo gruppo di volontari collezionisti del libro – zamlers – scavarono nei cassonetti nei vicoli di New York City ed intervennero nel Lower East Side quando appresero che una biblioteca yiddish stava per essere distrutta. Quando gli anziani scoprirono che un giovane ebreo era effettivamente interessato ai loro libri, gli offrirono storie, argomenti, ricordi – e pasti. Tutto questa esperienza divenne una parte importante dell’apprendimento di Lansky della cultura yiddish. Lansky ed i compagni di questa missione riportarono i volumi ad Amherst dove avevano formato lo Yiddish Book Center. Il loro obiettivo era quello di salvare e poi condividere il maggior numero possibile di libri yiddish. Con l’aumentare del numero di volumi, la loro conservazione, catalogazione e messa a disposizione di studiosi e biblioteche divenne una sfida tanto quanto era stato originariamente il trovarli. La collezione fu costantemente spostata da un sito di stoccaggio all’altro mentre continuava a crescere.
Nel 1989 Lansky rimase sorpreso ed entusiasta d’apprendere che aveva vinto una sovvenzione di $ 250.000 dalla Macarthur Foundation. L’Hampshire College gli offrì un terreno di circa 4 ettari nel suo campus. I singoli sostenitori del Book Center fecero donazioni; le fondazioni fornirono il resto. Infine, nel giugno del 1997, l’edificio aprì al pubblico.
Il National Yiddish Book Center si trova all’interno dal campus universitario dell’Hampshire College di Amherst ed è un’organizzazione culturale non-profit che lavora per salvare i libri yiddish e condividere i loro contenuti con il mondo, oltre ad offrire programmi al pubblico relativi alla cultura ebraica e yiddish. Il complesso di oltre 4500 m² riecheggia i tetti di uno shtetl dell’Europa orientale (città ebraica) ed ospita anche mostre, manifestazioni e l’annuale Yidstock: The Festival of New Yiddish Music. Graziealla sua Steven Spielberg Digital Yiddish Library, conserva più di 12.000 titoli digitalizzati disponibili gratuitamente nel catalogo internet. Nel 2014 la First Lady Michelle Obama premiò lo Yiddish Book Center con la National Medal for Museum and Library Service. Decisamente un riconoscimento meritato per aver recuperato una lingua perduta a causa dell’emigrazione e della Seconda Guerra Mondiale e poi resuscitata decenni dopo. Questa è la quintessenza di una vera storia americana. Uno dei tanti piccoli tesori della bella cittadina di Amherst.