Carpenter Center per le arti visive a Cambridge
Il Carpenter Center for the Visual Arts (CCVA) alla Harvard University è l’unico edificio di Le Corbusier in tutto il Nord America, ed uno degli ultimi ad essere stato completato durante la vita del famoso architetto.
L’edificio firmato da Le Corbusier fu concepito per diventare un laboratorio di pensiero critico e creativo. Con la sua passeggiata architettonica, i suoi ondulatoires enormi o finestre curve, i suoi spazi aperti ed intersecanti che invitano ad uno scambio perpetuo tra esterni ed interni dell’edificio. Le Corbusier immaginava il Carpenter Center come uno straordinario edificio di benvenuto che promuove un flusso continuo di movimento, luce, energia ed idee. Il suo concetto d’arte è coerentemente democratico: tutti gli studenti hanno la capacità di creare, e questa dovrebbe coinvolgere tutti gli altri aspetti dell’università e delle sue attività. L’edificio include una visione di comunità ove l’arte, le scienze e l’umanità parlano un medesimo linguaggio, abitano la medesima cultura ed interagiscono costantemente impegnandosi in uno spazio comune ove la sperimentazione, in senso scientifico oppure artistico, riunisce gli studenti, i critici e i praticanti nel pensiero e nella discussione.
Le Corbusier aveva sviluppato cinque principi di progettazione nel corso della sua carriera che erano gli elementi principali del Carpenter Center: piloni, terrazze sul tetto, planimetrie libere, finestre a nastro e una facciata libera. Questi principi sono tutti esposti in qualche modo nella progettazione del Carpenter Center. Ma forse la caratteristica più evidente dell’edificio è la rampa che divide il massiccio principale dell’edificio a metà. La rampa in sé è a forma di S, che collega a Quincy Street da un lato e Prescott Street dall’altro; l’ ingresso principale si trova proprio nel centro dell’edificio. Per chi ha appena visitato il campus di Harvard, il progetto di Le Corbusier è deliberatamente provocatorio ed in forte contrasto con i begli edifici vicini in stile Revival georgiano. Il centro rimane incastrato in maniera quasi imbarazzante tra lo splendido edificio dell’Harvard Museum of Arts di Renzo Piano e il Faculty Club. Ciò nonostante è interessante vedere come l’architettura moderna si insinui nella storia di Boston!
Le Corbusier disegnò il Carpenter Center nel suo studio di Parigi con la collaborazione dell’architetto cileno Guillermo Jullian la Fuente. La preparazione in sito dei piani edilizi fu gestita dall’ufficio di Josep Lluis Sert direttore all’Harvard Graduate School of Design, suo stimato collega. Sembra che l’ateneo inizialmente volesse dare la committenza a Walter Gropius, ma fu proprio Sert a orientare la scelta su Le Corbusier. L’edificio fu completato nel 1962 e la facoltà di design aprì nel 1968.
Il Carpenter Center ospita di norma tra le sei e le otto esposizioni l’anno; inoltre organizza conferenze ad Harvard di rinomati artisti, tra i quali hanno preso parte Yoko Ono, Jessica Stockholder, Maya Lin, Julie Mehertu, Walid Raad, Sanford Biggers ed altri ancora. Mantiene anche l’archivio storico cinematografico di Harvard, nonchè la più vasta collezione di filmati in 35mm della regione del New England, oltre a gestire un corso di cinematografia. Ogni giovedì una serie di conferenze serali riuniscono importanti artisti contemporanei che parlano dei propri lavori.